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Tutti insieme nell’arca di Noè

Donna Moderna Year VII n° 14 – 1994  Text page 122

Lo chiamano zoo per comodità. In realtà, sono dieci ettari di parco in cui molti animali, soprattutto alcuni in pericolo di estinzione, trovano un rifugio sicuro e temporaneo. E il Jersey zoo, un luogo molto speciale che si trova in Inghilterra, nell’isola di Jersey. Nulla a che vedere con gli spazi angusti e spesso malsani che caratterizzano gli zoo tradizionali in cui vengono tenuti animali strappati alla loro terra d’origine per essere oggetto della curiosità dei visitatori.

Poco più di un centinaio di chilometri a est, sulla statale 80 verso Cleveland, si trova la Delaware Water Gap National Così il Jersey zoo, unico al mondo nel suo genere, non è soltanto meta di visite per ammirare un rarissimo pappagallo Echo o un falco delle Mauritius, ma è anche un punto di incontro internazionale per chi desidera partecipare attivamente al progetto che lo contraddistingue. 

Per tornare a casa

Il Jersey zoo si inserisce nelle attività del Jersey Wildlife Preservation Trust: un’organizzazione mondiale, fondata nel 1963 dall’etologo Gerald Durrell, impegnata nella conservazione delle specie animali in pericolo di estinzione e nella preservazione dei relativi ambienti naturali. «In pratica, in questa isola della Manica, vengono portati alcuni esemplari dì animali prelevati in una qualsiasi parte del mondo dove per ragioni diverse corrono il rischio di estinguersi» dice lo stesso Durrell. «Grazie alla sua posizione geografica, gode di un clima mite per tutto l’anno, quindi, con opportuni accorgimenti, può ospitare anche specie tropicali. Qui, gli animali, studiati nelle abitudini e nei comportamenti per poter offrire loro condizioni il più possibile simili a quelle naturali, hanno la possibilità di riprodursi». Quindi, alcune coppie vengono riportate nel loro Paese d’origine, reintrodotte gradualmente nell’habitat naturale e riabituate a una vita totalmente libera. Nel frattempo vengono promosse campagne di sensibilizzazione e di tutela nei Paesi di provenienza delle specie in pericolo. «E necessario, infatti, che localmente gli enti si mobilitino per ricreare le condizioni ambientali che consentano la sopravvivenza degli animali a rischio» prosegue Durrell. I progetti sono a lungo termine e impegnativi. Tuttavia, i successi ottenuti sono numerosi: sono stati salvati il Colombo rosa e il Falco delle isole Mauritius, alcune specie di lemuri del Madagascar, diverse specie di scimmie leonine in Brasile e tanti altri ancora. 

Vivere con loro 

«Al Jersey zoo è possibile offrire la propria opera di volontariato» afferma Debbie Miller assistente presso il Trust. «Sono circa ottomila gli studenti che ogni anno offrono il loro aiuto per periodi di tre o quattro settimane. Alternano giorni in cui raccolgono e preparano il cibo per gli animali ad altri nei quali li accudiscono o fungono da guida ai visitatori». Un’esperienza indimenticabile: non è cosa di tutti i giorni accarezzare un timido lemure o curiosare nella vita privata di una famigliola di gorilla. 

Per saperne di più 

Il Jersey zoo è aperto tutto l’anno, dalle ore 10 alle 18 (all’imbrunire in inverno). 

Un’attenzione particolare è dedicata ai gruppi scolastici per i quali sono disponibili supporti didattici. Per qualsiasi informazione, modalità per visite di gruppo, contributi al sostentamento dell’associazione o partecipazione all’attività dell’organizzazione presso lo zoo come volontari, si può scrivere o telefonare al Trust. 

L’indirizzo completo è: Jersey Wildlife Preservation Trust, Les Augrès Manor, Trinity, Jersey JE3 5BF, Channel Islands, Inghilterra. Il numero di telefono per chi vuole chiamare dal1’Italia è: 0044/534/864666.