Summer 1998 Text & photos pages 64 – 69

Il biglietto da visita del Dolomiti Superski è impressionante:1180 chilometri di piste con un unico skipass. Il grande circo bianco dell’Alta Badia che ha in Corsara il suo centro principale offre divertimenti per tutti i gusti, ma forse non tutti sanno che questo immenso luna park invernale si trasforma in estate in uno splendido territorio per passeggiate ed escursioni offrendo scorci d’incomparabile bellezza e dove la lunghezza dei sentieri è anche maggiore di quella delle piste da sci. Coperta di boschi su entrambi i versanti, la Val Badia è d’estate la porta d’accesso a due stupendi parchi naturali che qui si affacciano sulla stessa valle, e quasi si toccano: il parco delle Puez-Odle e quello di Fanes-Sennes-Braies. Insieme coprono un’area di trecentocinquanta chilometri quadrati di grande valore paesaggistico e di preziosità naturalistiche. Proprio sopra Corsara si erge verticale e imponente il Sassongher, primo bastione del parco delle Puez-Odle ma proprio a fianco, la Valle delle Stelle Alpine apre una facile porta sul resto del parco.
Infatti sopra al lago di Ciampac si accede a un mondo completamente diverso: l’altipiano della Gardenaccia. Un immenso catino dall’aspetto lunare dove spiccano gli strani rilievi del Col dala Sone e del Muntijela, i pinnacoli del Passo Cir e il verde azzurro del lago di Crespeina. Verso ovest si apre l’imponente e bellissimo canyon della Vallunga che scende sino a Selva di Val Gardena. Più a nord si erge invece la catena dei Puez mentre più avanti si intravedono le Odle, dove i migliori scalatori, da Preuss a Solleder, a Messner, hanno scritto pagine memorabili dell’alpinismo.
Proprio di fronte ecco invece l’altro gioiello dei parchi altoatesini: Fanes-Sennes-Braies. Ancora oltre, la imponente bastionata rocciosa del Sasso della Croce che si affaccia sopra a Pedraces si apre un mondo dove dolomia e calcare hanno costruito ambienti molto diversi e dove è tanto facile incontrare laghetti alpini quanto trovare i resti dei fossili che contribuirono a costruire queste montagne. Il “Regno dei Fanes” era circondato da un alone di leggenda molto prima che ne venisse riconosciuto il valore paesaggistico e naturalistico.
Il parco è molto vasto e giunge sino alle Dolomiti di Braies, con l’omonimo lago. Si arriva poi all’imponente massiccio della Croda Rossa e sino alla valle di Landro che scende a Dobbiaco. Camosci, cervi e marmotte si possono incontrare facilmente ma non sarà difficile avvistare anche l’aquila reale e il corvo imperiale, mentre i prati fioriti sono punteggiati da miriadi di farfalle.
I sentieri sono molto più numerosi delle piste da sci e offrono escursioni per ogni esigenza. Dai luoghi ameni raggiungibili in auto, come il Lago di Sompunt, a quelli poco lontani come il Lago da Lè (dieci minuti dalla stazione a monte della seggiovia di Pedraces), alle due ore per il Lago della Crespeina, ai trekking di più giorni sostando lungo la fitta rete di rifugi alpini. L’editoria specializzata propone una vasta scelta di guide ma, soprattutto per i percorsi meno impegnativi, sarà sufficiente richiedere al Centro Informazioni turistiche di Corvara il volumetto di Albino Frenademez: Alta Badia, guida per l’escursionista. I numerosi suggerimenti basteranno a rendere interessante anche più di una estate. Sempre presso i centri di informazione sono disponibili i pieghevoli illustrativi dei due parchi.
INDIRIZZI UTILI: Consorzio Turistico Alta Badia, Str. Col Alt 36, tel. 0471/836176- fax. 0471/836540.
UN PARADISO DI FIORI E BOSCHI DI CONIFERE
L’eco dei mondiali di sci si è ormai dissolto e ranuncoli e narcisi fioriscono sui pendii dove per tutto l’inverno sono scesi migliaia di sciatori. Eppure a pochissimi chilometri dal termine delle piste del Sestriere è possibile incamminarsi per due piccoli gioielli della natura che l’uomo, un po’ per scelta e un po’ per caso, ha lasciato quasi integri: il parco del Gran Bosco di Salbertrand e il parco della Val Troncea.
Conosciuti forse più dagli escursionisti stranieri che li attraversano percorrendo il tratto delle Alpi Cozie della GTA (la grande traversata delle Alpi) che dagli italiani che transitano velocemente lungo l’autostrada che porta al traforo del Frejus, verso la Francia.
Il Gran Bosco si trova sopra il paese di Salbertrand, in Val di Susa, e dai prati poco oltre il limite delle case sale sino agli alpeggi sotto il crinale dei monti Blegier e Genevris. La collocazione particolare di questa ampia conca ha creato un clima favorevole non solo per il larice, conifera tipica della Val di Susa, ma anche per l’abete bianco e quello rosso. Oltre ai molti animali che abitano usualmente il bosco qui c’è anche una importante presenza di cervi, i quali furono reintrodotti nel 1960 e oggi si sono diffusi un po’ in tutta l’alta Val di Susa.
Se dal Sestriere si scende invece verso Pinerolo subito s’incontra Pragelato, proprio all’imbocco della VaI Troncea. Il bosco, qui quasi interamente di larice, lascia ampie radure dove rododendro, ginepro e mirtillo ricoprono il terreno con le loro profumate essenze; ma è al di sopra del limite della foresta che il parco si merita l’appellativo di “Valle dei Fiori”: l’astro alpino, la driade, la stella alpina, la soldanella sono soltanto alcune delle specie più diffuse. Su queste praterie alpine si crogiola la marmotta e pascolano camosci e stambecchi che formano una numerosa colonia.
Se si può dire che il Gran Bosco ami i bambini, la Val Troncea è il luogo per fare lunghe e facili passeggiate. Nel Gran Bosco infatti viene svolta una notevole attività didattica a cominciare proprio dai bambini delle scuole materne della valle di Susa. Per ragazzi e adulti lavora la cooperativa di accompagnatori naturalistici PAN (tel. 011/9328867). Presso la sede del parco si trova il pieghevole d’informazione generale che contiene anche una mappa dei sentieri principali.
La Val Troncea si apre invece su un territorio molto più vasto e le opportunità di escursioni si moltiplicano: dal sentiero “balcone” che da Laval porta alla borgata Troncea fino al più impegnativo giro dei laghi Nero e Fauri che richiede oltre tre ore. Proprio presso la sede del Parco si può acquistare la breve e utile guida di Michele Ottino “Alla scoperta della Val Troncea” che illustra ventidue itinerari di diversa difficoltà (dai 10 minuti all’intera giornata).