Paradiso Verde

Coperta di boschi su entrambi i versanti, la Val Badia è d’estate la porta d’accesso a due stupendi parchi naturali che qui si affacciano sulla stessa valle, e quasi si toccano: il parco delle Puez-Odle e quello di Fanes-Sennes-Braies.

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Montagne in verde

La notte è trascorsa serena sotto la luce di una falce di luna quando, al primo albeggiare, arrivano silenziosi dagli angoli più remoti della foresta con un fruscio d’ali appena avvertito. Immediatamente la quiete dell’alba è rotta da un tubare sommesso, che a poco a poco muta in avvertimento di lotta e diviene infine un crescendo che riempie la valle delle grida di sfida e di supremazia.

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Eccellenza

È convinzione antica che la natura non abbia confini. Per chi vuole affrontare la fatica di salire sino ai 3297 metri della cima del Monte Argentera sarà una verità piuttosto evidente.

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Una specie da salvare

A meno di cinquanta chilometri da Montpellier una breve catena di montagne s’innalza sopra l’assolata pianura del Midì francese. Sono le Cevenne che, insieme al massiccio del Lozère e agli altipiani delle Causses, costituiscono la regione meno popolata di tutta Francia ed insieme quella dove i contrasti naturali sono più forti e inaspettati.

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I Lupi del Gevaudan

Il villaggio di Sainte Lucie è situato su di un promontorio sopra la valle della Crueize. Si trova nella regione della Lozère che fa parte del più grande dipartimento della Linguadoca-Rossiglione nel midì francese. Le case datano del XVI secolo e rispettano l’architettura originaria con i muri spessi di granito (la roccia locale) ed i tetti anch’essi in pietra. Si può visitare la cappella, l’antico forno del villaggio e la vecchia scuola ora trasformata in un museo di storia locale.

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Gli avvoltoi del successo

Aste Beon e un paesino di cento sessanta anime ai piedi dei Pirenei a metà strada tra Pau in Francia ed il confine con la Spagna al Col del Pourtalet. Talvolta vi passa il Giro di Francia; sui teleschermi compare per un attimo il cartello indicatore poi la carovana colorata del Tour passa oltre e l’oblio si riprende la vita quotidiana di questo villaggio della Valle d’Ossau come di tanti altri paesini di queste montagne: l’ultimo esercizio commerciale chiuse la sua attività vent’anni fa.

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