Il Mondo del Golf n° 153 July – August 2000 Text & photo pages 72 – 79
Il paesaggio della Stiria è uno di quelli che gli inglesi defìnirebbero “molto pittoresco”. Le montagne hanno un aspetto importante, ma non sono molto alte, le colline sono dolce, mente ondulate e le pianure non così estese da apparire monotone. I colori poi sono dominati dal verde. Scuro quello degli abeti, più chiaro quello di faggi e castagni che offrono la loro ombra protettrice nelle calde giornate estive. I campi ordinati disegnano regolari geometrie di tutte le sfumature del verde e del giallo nei prati destinati al foraggio o alle coltivazioni di grano e soia, mentre i mari delle vigne producono delicati effetti prospettici lungo i pendii delle colline. I villaggi sono sparsi in mezzo a questo mare di verde, lindi, ordinati e le case sono tenute con l’orgoglio di chi ama la propria dimora come se fosse una magione. I campanili del, le chiese, poi, dichiarano immediatamente la loro impronta mitteleuropea, ma il gusto della distinzione non ne fa trovare due uguali. Ciò che comunemente non è noto, nemmeno agli inglesi, è che una buona parte della Stiria non si trova in Austria, in tedesco Steiermark, ma in Slovenia: la Stajerska. Queste terre hanno dato ospitalità all’uomo sin dalle epoche preistoriche e Celti e Romani prima, Slavi e Asburgo poi, hanno tutti la, sciato il segno del loro passaggio. Nonostante la drammaticità di alcuni conflitti, la commistione di culture differenti e la ricchezza di questi antichi retaggi sono visibili ancor oggi.
Se la Slovenia è uno degli stati europei a maggior vocazione “verde”, la Stiria slovena conserva tradizioni culturali e opere d’arte altrettanto importanti. Qui si trovano, a pochi chilometri uno dall’altro, cinque degli otto campi da golf sloveni che aggiungono, se ancora ce ne fosse bisogno, un ulteriore motivo d’interesse alla visita della regione.
Per ragioni culturali e storiche si tende a pensare al mondo slavo come a qualcosa di molto lontano e difficile a raggiungersi, tuttavia questo viaggio è realizzabile in una settimana e inizia a Volcji Potok nei pressi di Lubiana, la capitale della repubblica slovena, a cento chilometri dal confine triestino di Fernetti.
Da Lubiana a Volcji Potok
Lungo il parco dell’Arboretum
Il campo da golf di Volcji Potok, Arboretum, prende il nome dall’Arboreto di Souvan che si trova a due chilometri di distanza ed entrambi si stagliano su uno scenario importante: le Alpi di Kamnik. Il percorso si sviluppa attraverso un bosco di pini e abeti e segue il profilo movimentato delle ultime pendici alpine. I progettisti hanno inserito un notevole numero di corsi e specchi d’acqua che impreziosiscono il paesaggio, ma rendono ulteriormente impegnativo il gioco. Se amate il golf per il contatto con la natura non potete però mancare la visita al parco dell’Arboretum che si trova a soli due minuti d’auto dal campo.
Sono ottantadue ettari di piante perenni che racchiudono 3.500 specie o varietà di alberi, cespugli e fiori accuditi da oltre quaranta giardinieri, tecnici e architetti del paesaggio. Il principio espositivo è quello estetico. Le piante sono accostate secondo criteri scenografici nei diversi ambienti: lo stagno, il bosco ceduo, il lago, il bosco di montagna, il giardino “francese”, il parco “all’inglese”, le geometrie e i colori dei fiori.
Chi ama la montagna può percorrere qualche chilometro in più per addentrarsi un poco nelle Alpi di Kamnik e risalire la valle della Savinja sino a Logarska Dolina, la valle dei Boschi. È un parco che tutela una splendida valle d’origine glaciale dove la mano dell’uomo ha lasciato la natura quasi intatta. Con i suoi trenta fenomeni naturali (grotta, vette, cascate), può meritare una sosta di più giorni. La meta più frequentata è la cascata di Rinka (90 metri) , distante solo dieci minuti dal parcheggio auto, ma la valle è ricca di sentieri e di un’altra ventina di cascate.
Se invece amate il fascino delle capitali mitteleuropee, il campo da golf Arboretum ha il pregio di trovarsi a pochi chilometri dalla capitale che vale, sicuramente, almeno una breve visita.
Lubiana sembra una piacevole cittadina dedita ai suoi affari locali. In primavera e in estate i caffè all’aperto si affacciano sulle vie, l’uno accanto all’altro, e invadono le stradine dei vecchi quartieri dove i musicisti si esibiscono sulla Copova ulica e la Presemov.
Le sue quattordici facoltà universitarie e i 25.000 studenti le conferiscono una vita culturale giovane e dinamica e gli spettacoli messi in scena durante il Festival estivo di Lubiana sono un appuntamento da non perdere. Passeggiando sotto i salici piangenti lungo il fiume Ljubljanica e i suoi ponti pittoreschi, la città sembra una Praga senza ressa, una piccola Parigi più vivibile.
Le viuzze del centro storico accostano palazzi barocchi a quelli, più numerosi, in stile art nauveau in voga alla fine dell’ottocento quando un terremoto la devastò e l’aspetto un po’ retrò regala un’atmosfera serena, rilassata.
Questa è però solo una mezza verità: tutto ciò che ha rilevanza a livello nazionale nasce qui e la politica e l’economia slovena stanno rincorrendo l’Europa a ritmo sostenuto.
Da VolCji Potok a Slovenske Konjice
Tra i filari dei “bianchi ” sloveni
La tappa successiva può essere quella di Slovenske Konjice, una delle più antiche cittadine della Slovenia. Il campo da golf Skalce è stato letteralmente ricavato in mezzo ai vigneti. Sono stati ricreati stagni, ruscelli, boschetti e prati per dare spazio a nove buche su una lunghezza totale di 2.500 metri, ma la scenografia del paesaggio è quella degli ordinati filari dei “bianchi” sloveni. Pochi chilometri più a sud il centro di Celje possiede una ricca storia. Il castello e i numerosi monumenti del centro storico valgono un’escursione.
Per gli appassionati, di, storia romana, il villaggio di Sempeter, a soli dieci chilometri di distanza da Celje, raccoglie nel museo della necropoli una ricca collezione di monumenti funerari.
Da Slovenske Konjice a Ptuj
Piccolo scrigno medievale
La terza sosta può essere quella di Ptuj. Un vero gioiello la cittadina, un gran bel campo quello disegnato giocando con il verde del bosco e l’azzurro dell’acqua del torrente Studencnica. Nei cinquanta ettari del suo sviluppo ben 15 dei 18 green sono caratterizzati da quest’ultimo elemento e il look della club-house, per quanto modernissimo, s’inserisce armonicamente in questo paesaggio sereno e aperto.
La città è un piccolo scrigno. Tacito, che la nomina (Poetovio) nelle sue Historiae, afferma che la sua storia è di pari importanza a quella di Lubiana. La visita del suo centro medievale con il castello, i monasteri, i mitrei, le chiese e i musei può occupare un giorno, ma ci sono anche altre gite interessanti nei dintorni che valgono una sosta più prolungata.
Dopo l’imponenza delle Alpi di Kamnik e l’ordine geometrico della pianura intorno a Ptuj, il paesaggio muta nuovamente. Queste morbide e assolate colline sono l’emblema dell’operosità umana e le linee dei filari ne disegnano i profili e ne rivelano le sinuosità. Nella regione esistono due distretti vinicoli: quello di Haloze a sud e quello di Jeruzalem a est.
Entrambi possiedono la loro “strada del vino” e i contadini vendono le loro produzioni direttamente al dettaglio. Lungo quella che da Ljutomer porta a Jeruzalem è possibile degustarli nelle cantine e trattorie nei pressi di Ivanjkovci.
Se l’ortografia e la pronuncia slave vi hanno intimorito un po’ sinora, niente paura. Sapete come si dice vino in sloveno? Vino! E se pronunciarlo ci è facile, assaporarlo è un vero piacere. Si producono alcuni rossi di qualità, ma questa è terra d’elezione dei bianchi: Sauvignon, Pinot, Riesling, Chardonnay, Halozan e altri locali ancora come il profumatissimo Kernel.
Da Ptuj a Podcetrtek
Terme e golf
Più a sud altri rilievi, più scoscesi e verdi di boschi, fanno da cornice a un altro campo da golf quello di Podcetrtek. Arrivando da Ptuj, prima di giungere a questo piccolo villaggio si incontrano due centri termali: quello di Rogaska Slatina (le più antiche terme slovene) e quello modernissimo di Atomske Toplice. Se il verde può essere un invito a rilassarsi, le terme sono un’ulteriore opportunità di benessere. La ricchezza di acque termali è una caratteristica di questa regione.
Il campo di 16 ettari si confonde quasi con i vigneti e i boschi che lo circondano. La club-house che si trova nella fattoria Amon ha un aspetto agreste che si armonizza bene nell’ambiente circostante. Poco distante il monastero Minorita di Olimje conserva pregevoli opere in stile barocco nella chiesa dell’Assunzione. Siamo nel Kozjanski Park che, nato per tutelare il patrimonio storico e artistico della regione, oggi si propone di conservare anche quello paesaggistico. La sua sede si trova nel castello di Podsreda che domina dall’alto la boscosa valle della Bistrica ed è sede di mostre e convegni.
Da Podcetrtek a Mokrice
Diciotto buche nel castello
Procedendo ancora verso sud si giunge sin quasi al confine con la Croazia dove il castello di Mokrice, il più bello della Posavje e di un soffio oltre i confini della Stiria, offre probabilmente la sede più sontuosa per un campo da golf Il castello è inserito nei circuiti internazionali del turismo dedicato a questo sport.
Costruito nel XVI secolo per difendere la regione dai turchi, è stato trasformato in un albergo di lusso di trenta stanze, la grande scuderia in una club-house efficiente e il parco secolare “all’inglese”, di venti ettari, in uno splendido circuito di diciotto buche dove giocare tra piante ed essenze rare. Il comfort dell’albergo è completo: fantasma leggendario incluso.
Nei pressi, a dieci chilometri, si trova il castello di Brezice che ospita il museo della Posavje e mostra, negli affreschi della Sala dei Cavalieri, un capolavoro del barocco italiano. Ancora più vicino si trova un’altra delle stazioni-termali della regione: le terme di Catez. È un grande complesso e, oltre ad avere ampi spazi ricreativi, propone una vasta gamma di trattamenti terapeutici. Chi volesse rilassarsi, dopo una settimana di fatiche sui campi da golf, può regalarsi qui un’ultima piacevole esperienza. Le terme offrono un ciclo termale particolarmente efficace per ritemprare il corpo e la mente; il bagno romano-irlandese, un’antica tradizione rinnovata con i metodi della più moderna idroterapia.
Probabilmente, per evitare di trasformare la visita della Stiria slovena in una faticosa maratona, sarebbe opportuno dedicare al viaggio più di cinque giorni. Non certo perché si debbano affrontare lunghi trasferimenti, ma per portarsi a casa qualche ricordo in più. La località più lontana da Lubiana, Mokrice, dista infatti solo 109 chilometri dalla capitale.