“Non solo red carpet”

Golf e Turismo March 2019 text & photo pages 108 – 116

Cannes

Quel tratto di Costa Azzurra che splende sotto il sole tra gli yacht sparsi sul blu cobalto del golfo di La Napoule e quello delle boutique lungo la Croisette di Cannes è un concentrato di glamour che si affaccia sul Mediterraneo. Se Cannes è famosa per il cinema, Grasse non lo è da meno per i profumi; le grandi case, da Dior a Chanel, sono tornate qui a coltivare e produrre le loro famose essenze, fondamentali per i loro profumi. Poi c’è Mougins nota per il suo felice e duraturo legame con Pablo Picasso e più recentemente per l’alta cucina francese e infine Mandelieu per il suo storico campo da golf, uno dei primi in Francia. E infatti in questi pochi chilometri di costa ci sono ben dieci dei circa trenta campi da golf presenti nella regione e un tale numero di Hotel, SPA e ristoranti d’eccezione le cui stelle sono sufficienti a illuminare tutto il cielo notturno della “Cote d’Azur”.

Mandelieu

L’Old Course Cannes-Mandelieu è il più vecchio campo della Costa Azzurra e fu il quarto ad essere costruito in tutta la Francia. Fu il granduca Michele di Russia, spedito in esilio da Alessandro III Zar di Russia, che dopo una visita a Saint-Andrews nel 1891 si appassionò al golf e chiese ad Harry Colt di realizzare un percorso a pochi metri dalla spiaggia di Mandelieu-la-Napoule, lo stesso golfo su cui si affaccia Cannes. 

Soprannominato “the legend” oggi possiede due percorsi, l’Old Course da 18 buche, 5.749 metri par 71 e “le Grand Duke” 2.118 metri par 33.

Grazie agli ampliamenti del gruppo Barrière e successivamente della famiglia Camerini, queste 27 buche si sviluppano su di un terreno alquanto piatto, letteralmente a pochi passi dalla spiaggia, ma anche nelle giornate più calde concede tregua grazie all’ombra di oltre 4.000 pini marittimi e offre un simpatico intermezzo grazie al piccolo traghetto, esclusivamente riservato ai giocatori del club, che attraversa la Siagne, un tranquillo fiume che divide in due il campo.

Il percorso non è affatto difficile ma qui si apprezza il fascino della sua storia, per tutte le altezze reali che vi sono transitate nella prima metà del novecento e le numerose “movie star” che lo affollavano nel secondo dopoguerra. Oggi, la sua vicinanza al mare, lo rende una vera eccezione perché il suo gradevolissimo paesaggio lo rende una vera eccezione in un contesto così affollato. E infine va menzionata la cucina della sua clubhouse.

Cucina è golf infatti sono molto importanti da queste parti e spesso viaggiano a braccetto. Da questo punto di vista è emblematico il Riviera Golf de Barbossi che coniuga insieme la passione per 

il golf, quella per i cavalli, un club di tennis, una rinomata produzione vinicola e… un museo a cielo aperto. Le sue 18 buche, 5.361 metri par 71, si sviluppano in 65 ettari di terreno collinoso con dislivelli importanti. Robert Trent Jones Senior che lo ha disegnato nel 1991 non ha concesso molti sconti al giocatore medio. La sua apparente scarsa lunghezza non deve trarre in inganno perché lo slope è di 139 con salite ripide, bunker importanti e alberi solitari in mezzo al fairway. Per contro sono davvero numerosi i punti panoramici che offrono uno splendido sguardo su gran parte del campo. Proprio come sulla firma del campo, il par 3 della 10 che spazia dalle vigne della proprietà fino al massiccio dell’Esterel. A impreziosire ulteriormente il paesaggio, a ogni buca, fanno bella mostra di sé le sculture di Georges Boisgontier, Max Cartier, Jean-Claude Fahri e Gerard Le Roux.

È sufficiente tuttavia inoltrarsi per pochi chilometri all’interno per incontrare i dolci rilievi della regione di Grasse, che si elevano nelle prealpi d’Azur e mitigare così la calura estiva delle spiagge. Lungo questa via s’incontra prima Mougins, con il suo romantico borgo antico, le sue botteghe artigianali, la sua passione per l’arte e per la cucina e poi, ancora un po’ più a nord, l’Opio-Valbonne Resort con il suo campo di golf. Il suo percorso, 5.698 metri par 72 è immerso in 220 ettari di querce e altre essenze mediterranee. Della prima realizzazione del 1966 di Donald Harradine è rimasto il rispetto del contesto naturale, con il corso della Bégude da un lato e il castello omonimo che oggi è diventato un hotel 4 stelle della catena Open Golf Club.

Seguendo la “Route de Napoleon”, a 50 chilometri da Grasse, si sale al magnifico altipiano situato tra il Parco Naturale delle prealpi d’Azur e il contiguo Parco Naturale del Verdon. Si tratta di un’unica grande area protetta dove si incastona il Domaine du Chateau de Taulane.

Il castello settecentesco è ora un hotel a quattro stelle e il suo campo di golf è uno splendido drappeggio di verdissimi fairway e green immersi in una foresta di abeti rossi e querce secolari.

Le sue 18 buche, 6.168 metri par 72, occupano centoventi degli oltre trecento ettari della proprietà che si trova all’interno del Parco Naturale del Verdon, 

I larghi fairway, la lunghezza non eccessiva, il rough molto basso e ben curato del sottobosco lo rendono accessibile a tutti i livelli di gioco, ma i larghi green i bunker ben posizionati e ben cinque livelli di tee ne fanno un percorso adatto anche a tornei importanti. 

Il completo restyling di questo campo è avvenuto nel 1992 ad opera di Gary Player del quale riconosciamo la sua preoccupazione nel rendere piacevole il gioco senza penalizzare alcuno e il rispetto per l’aspetto naturale del luogo, pur mantenendo la complessità delle partenze dai tee più arretrati e la necessità di possedere comunque un bagaglio tecnico completo. 

Mario X, il capostipite della famiglia che tuttora lo possiede, fece di tutto per convincere il grande campione sudafricano ad occuparsi del suo campo, ma per Gary si trattava della sua prima realizzazione in Francia. Finalmente, durante il viaggio di ritorno verso l’aeroporto di Nizza, X riuscì effettivamente a convincerlo a seguire direttamente i lavori di realizzazione. Il “Cavaliere Nero” accettò ma ad una condizione imprescindibile: Mario, amante della velocità, non lo avrebbe mai più accompagnato all’aeroporto con la sua Ferrari.

È aperto solo otto mesi l’anno, è isolato e tranquillo, il gioco è estremamente calmo, ma ha la capacità di stupire lungo tutta la sua lunghezza per i panorami che offre a 360 gradi e, infine, ha una clubhouse di ottimo livello. Se si desidera sfuggire alla calura dell’estate, se la folla delle spiagge si rivela insopportabile o semplicemente per vivere una parentesi romantica questo è il luogo ideale per regalarsi una “escapade” di lusso; e se ci saranno anche i colori dell’autunno sarà veramente indimenticabile.