Là dove c’era un muro ora c’e una città

Il Mondo del Golf n° 213 April 2008  Text & photo pages 124 – 129

Ritornata capitale dopo gli entusiasmanti giorni del crollo del muro, Berlino ha intrapreso un lungo lavoro di metamorfosi e ciò che era una città brutalmente dimezzata si sta velocemente trasformando in una capitale dinamica e proiettata verso il futuro. La città è ancora un work in progress ma l’impatto delle più recenti realizzazioni architettoniche è già notevolmente accattivante. È sufficiente prendere la metropolitana in una delle stazioni di periferia e risalire in superficie ad ammirare le ardite forme architettoniche a Potsdamerplatz per percepire immediatamente lo stacco temporale e psicologico che separa l’oggi dai giorni della guerra fredda.Per uno dei paradossi della storia, è proprio il corridoio d’immenso vuoto che fiancheggiava il muro a fornire lo spazio alla nuova città che prende forma, ma la maggior parte delle novità si possono ora ammirare nella parte ex orientale. ad Alexander Platz fervono ancora i lavori ma nel centro storico l’imponente opera di restauro ha restituito all’antico splendore tutta l’area compresa tra la Unter den Linden, la Porta di Brandeburgo, il Ku’damm e le rive della Sprea.

I palazzi ottocenteschi che si affacciano sulle rive del fiume offrono l’immagine di una Berlino romantica ritornata al suo grande splendore. Qui si trovano numerosi musei e la grande cupola del Reichstag ora completamente restaurata. 

Questo ci ricorda che questa è anche una capitale della cultura e del divertimento. Conta infatti ben centosettantacinque musei e centotrenta teatri, tra cui ben tre teatri d’opera, con un carnet annuale di oltre millecinquecento eventi. È per tutte queste ragioni che questa capitale ospita oltre 140 milioni di visitatori l’anno, collocandosi terza in Europa solo dietro a Londra e Parigi. 

Vi è poi un’altra perla che deve essere assolutamente aggiunta alla visita della capitale se si apprezzano storia e arte: Potsdam. Grazie ai recenti restauri, anche questa piccola e accogliente cittadina è tornata ai suoi antichi splendori e si trova a così breve distanza dalla capitale da costituire una sosta immancabile. Eletta a seconda residenza dai re prussiani possiede più di venti palazzi ed edifici storici e, almeno la metà di essi, è concentrata nel centro cittadino, intorno a Luisen-platz, dove si può comodamente lasciare l’auto nel grande parcheggio sotterraneo proprio sotto alla Porta di Brandeburgo (ce n’è una anche qui ma è più piccola di quella di Berlino). Da questa piazza al quartiere olandese si trova la parte più vecchia del centro storico. Dopo il recente restauro le graziose case ottocentesche sono diventate il punto d’incontro della vita cittadina grazie ai numerosi locali e ristoranti che si trovano lungo la Brandenburger Strasse. Per chi vuole dedicarsi allo shopping i negozi e i centri commerciali sono qui ma le scoperte più intriganti si possono fare in molti dei cortili che si affacciano sulla via e che ospitano un gran numero di botteghe artigianali. 

Sempre a brevissima distanza da Luisen-platz si trova anche il parco di Sanssouci che prende il nome dal castello omonimo. Non è un caso che abbia un nome francese poiché Federico il Grande, che lo fece costruire, considerava questa lingua superiore a tutte e quindi anche al tedesco. Era la lingua dei grandi filosofi e uomini di cultura che egli stesso ospitava in questa residenza, la più amata dall’imperatore che qui decise di erigere la propria tomba. 

Eppure c’è ancora un aspetto di Berlino che le guide turistiche raramente mettono in evidenza com’esso meriterebbe. È sufficiente allontanarsi anche solo di pochi chilometri dal centro cittadino per inoltrarsi nella campagna del Brandeburgo, che circonda la città, e constatare che l’abitato lascia ben presto il posto a immense distese di boschi e ad un numero apparentemente infinito di idilliaci laghi. Sono circa duecento, circondati da bellissimi boschi di conifere, querce, faggi e betulle e costituiscono un immenso polmone verde per la metropoli che conta oltre tre milioni di abitanti. Questi splendidi specchi d’acqua sono luogo di svago per circa 140 club velistici e 55 di canottaggio e costituiscono lo sfondo incantevole sul quale sono stati disegnati ben ventuno campi da golf: una meta immancabile per qualsiasi golfista che voglia visitare la capitale tedesca. Il livello generale è molto buono ma i quattro visitati in questo viaggio sono veramente eccellenti.

Berlino Golf 

Golf-und Land-Club Berlin Wannsee (Golfweg 22, 14109 Berlin, tel. 0049(0)30-8067060, www.glcbw.de): 27 buche, par 72, 5872 m. (131 sss) 

È il campo più vicino alla città e possiede una lunga e complessa storia avendo seguito, nel bene e nel male, le sorti della capitale. Fu fondato nel 1895 dai diplomatici inglesi e americani come “Berlin Golf Club” e fu uno dei primi campi ad essere costruito in Germania. Acquisì la struttura societaria attuale nel 1924 e nel ‘26 gli architetti Harris Brothers disegnarono il percorso delle prime diciotto buche. Era il principale campo di Berlino e contava tra i suoi soci la crema dell’alta borghesia e nobiltà tedesca e naturalmente accoglieva anche tutti i membri delle famiglie reali in visita alla capitale e appassionati di golf. 

Dopo la Seconda Guerra Mondiale rimase nella parte occidentale di Berlino ma il club divenne il campo dei militari americani che si riservarono le 18 buche da campionato e nel 1952 realizzarono le ultime nove buche che concessero ai tedeschi. Dal 1993 il campo è nuovamente gestito dai soci tedeschi e il campo, pur mantenendo lo stesso numero di buche è stato completamente riorganizzato. Anche l’attuale grande e moderna club house è stata completamente ricostruita per consentire un accesso più agevole al campo e offrire una qualità di accoglienza e di servizi adeguati al livello del club. 

Il suo percorso si sviluppa all’interno del bosco secolare che costeggia le rive del fiume Havel su di un terreno moderatamente ondulato in modo sufficiente a vivacizzare il gioco e rendere ancor più gradevoli le prospettive delle quinte di alberi. Non è fisicamente impegnativo, i fairway sono molto larghi ma il muro di alberi che li costeggia non perdona errori grossolani. I bunker, non molto numerosi, sono però profondi e di grandi dimensioni. Conta ben 1600 soci di cui circa 200 sono ragazzi e, per l’efficacia della sua attività giovanile, ha ricevuto il riconoscimento per il miglior “programma ragazzi” negli anni 2001-2005. 

Golf-und Country Club Seddiner See (Zum Weiher 44, 14552 Michendorf, tel. 0049(0)33-2057320, www.gccseddinersee.de): 36 buche, par 72, 6486 m. 

È il campo più vicino a Potsdam ma si trova a soli 25 minuti di auto dalla periferia di Berlino. Possiede 36 buche ma il percorso da campionato (il Südplatz par 72, 6486 m) di Robert Trent Jones Jr. è molto impegnativo per la sua lunghezza, per gli ostacoli d’acqua e i numerosi bunker. Ai visitatori è infatti richiesto un handicap minimo di 28. Il disegno si sviluppa su di un terreno aperto e solo parzialmente immerso nel bosco naturale di questa regione, ma le linee di tiro devono essere sempre molto precise poiché i fairway sono stretti e il rough è fescue incolta, negli spazi aperti, e sottobosco naturale nei tratti alberati. La sabbia bianca degli 82 bunker, che coprono una superficie complessiva di 1,6 ettari e che sono posizionati nei nodi strategici del gioco, tende talvolta ad ingannare l’occhio e perciò uno sguardo allo score saver è sempre molto utile anche per chi ha un handicap piuttosto basso. La tredici e la quindici costituiscono la sintesi di queste difficoltà: rispettivamente lunghi par 5 e 4 con linee a curvare dopo il drive, bunker posizionati anche lungo la linea corretta di tiro e green piccoli fortemente protetti dall’acqua e da altri ostacoli. Tuttavia sono proprio queste le buche dove il giocatore esperto può andare sotto il par. 

Una menzione particolare la meritano i greenkeeper: sono 30 e il loro lavoro è fantastico. L’erba dei fairway è tagliata cosi bene e così rasa da far quasi pensare a quella dai green, le ondulazioni sono così ben costruite lungo il terreno di gioco da sembrare naturali. Anche l’erba del semi rough è molto curata mentre i green, piuttosto piccoli per appartenere ad un campo di recente costruzione, sembrano velluto anche quando presentano vistose pendenze. 

Il secondo dei due campi è stato disegnato da Rainer Preissmann (par 72, 6259 m) nello stesso tipo di paesaggio, ma il tracciato è molto più facile e consente un buon divertimento anche a giocatori meno esperti. La club house è a dir poco sontuosa e il club conta circa 1300 soci di cui 300 sono ragazzi. 

Berliner Golf-und Country Club Motzener See (Am Golfplatz 5 – 15749 Mittenwalde, Ortsteil (OT) Motzen, tel. 0049(0)33769-50130, www.golfclubmotzen.de): 18 buche, par 72, 6290 m. 

Se da Potsdam si prosegue verso Est sulla 10 e poi si devia per una ventina di chilometri a sud lungo la 13, in meno di un’ora si giunge a questo bellissimo campo affiliato alla IAC (International Associate Clubs). Possiede 27 buche e il percorso di campionato è stato disegnato da Kurt Rossknecht (6290 m, par 72, sss 137). Grazie ai 110 ettari di terreno sui quali si sviluppa, consente di giocare in assoluta tranquillità. 

Il terreno è stato sapientemente modellato per aumentare il movimento degli stretti faiway e la difficoltà. Il verde è molto ben curato e presenta un semi rough con due tipi di taglio per restringere o allargare le linee di tiro. I bunker non sono numerosi ma in compenso sono alquanto profondi e più della metà delle buche deve affrontare ostacoli d’acqua. Nei pochi anni dalla sua fondazione questo club ha già ospitato importanti tornei come il German Masters (1994-1997). È tuttavia un campo dove il coraggio e l’abilità vengono abbondantemente premiate in quanto proprio nel ’97 Bernhard Langer vinse con un brillante giro di 60. A completare la dotazione del club ci sono altre nove buche executive ed infine una splendida club house con una qualità di servizi di altissimo livello. 

Sporting Club Berlin Scharmützelsee Resort A-ROSA (Parkallee 1 – 15526 Bad Saarow, tel. 0049(0)33631-6300, golf@a-rosa.de, www.a-rosa.de): 54 buche. 

Ancora una mezz’ora scarsa d’auto verso est e si giunge al grazioso centro termale di Bad Saarow sulle rive dell’incantevole lago di Scharmützelsee. È sulle sue rive che si trova lo Sporting Club Berlin Scharmützelsee Resort A-ROSA. È un vasto resort ideato appositamente per i golfisti e, per accontentare le mogli che non giocano, ha anche un’ottima SPA. Possiede ben tre campi per un totale di 54 buche che costituiscono da sole una meta di viaggio e in più ha un campo executive di nove par 3. Il livello di gioco è stato sapientemente dosato costruendo percorsi di difficoltà crescente sulle dolci pendenze del terreno collinoso che scende verso il lago. Nonostante il numero delle buche il gioco è decisamente tranquillo poiché la tenuta si sviluppa su circa 320 ettari di bosco e prato molto naturali. 

Lo Stan Eby Platz (5950 m, par 71) si sviluppa su di un terreno in leggera pendenza e intorno ad un vasto specchio d’acqua nella sua parte più bassa. Non è un links ma di questo possiede gli spazi aperti inframmezzati unicamente dal rough di erba molto alta. Vi può accedere chiunque anche non in possesso di handicap. 

L’Arnold Palmer Platz (6563 m, par 72, sss 133) si sviluppa a metà fra la piana aperta e le magnifiche quinte di alberi del bosco ma la differenza di gioco tra le prime e le seconde nove buche è solo illusoria poiché i fairway sono ovunque molto stretti e le linee di tiro devono essere molto precise. Per giocare qui occorre avere almeno l’handicap minimo. 

Il Nick Faldo Platz (6486 m, par 72, sss 147) è di una bellezza terrificante. Gli stretti fairway si dipanano nel fescue alto e incolto e il vento crea nell’erba ondeggiante l’illusione dell’immensità del mare. Tuttavia se il panorama aperto consente di ammirare quasi sempre gran parte del campo e il bellissimo paesaggio intorno ad esso, è in realtà sempre necessaria la massima concentrazione poiché i tiri devono essere assolutamente precisi pena brutte sorprese. Per giocare su questo campo è indispensabile avere un handicap minimo di 24 per gli uomini e di 28 per le donne.