Golf e Turismo May 2022 text & photo pages 102 – 106
La parte meridionale della Svezia – e in particolar modo il tratto di costa che da Malmö risale fino a Göteborg – costituisce un vero paradiso per ogni tipo di golfista. Le ultime propaggini della corrente del golfo giungono infatti fin qui, consentendo di giocare da aprile fino a novembre. Gli svedesi, che conoscono bene questa costa, vi si recano da oltre cinquant’anni per anticipare o prolungare la loro stagione di gioco. A noi invece, immersi nella calura estiva non resta che migrare a nord e in poco più di due ore di volo atterrare in quella parte di Scandinavia che può vantare un’abbondanza di campi eccellenti e un clima mite.
Se il viaggio inizia da Malmö, merita soffermarsi almeno un po’ in questa simpatica città che racchiude con garbo le sue due anime. Ha conservato il piccolo scrigno del centro storico in modo assai pregevole e trasformato il litorale, un tempo destinato ad uso industriale, in un centro pieno di vita.
A soli cinque chilometri da questa città incontriamo il Falsterbo Golfklubb (5.810 metri par 71). Un campo che negli ultimi quindici anni il Golf Digest ha classificato nei primi tre di tutta la Svezia, e nei top 30 di tutta l’Unione Europea. Situato nell’omonima penisola, la più meridionale di tutto il Paese è inoltre uno dei soli 14 links ufficialmente accettati al di fuori delle isole britanniche.
Fondato nel 1909 ha sempre avuto uno stile un po’ retrò e una particolare affinità al mondo anglosassone. Ancora oggi diversi soci tengono vivo un legame con club come il Prestwick e il Royal County Down. Il percorso è una vera sfida continua con il vento del mare sempre presente, un duro tappeto erboso e green velocissimi.
A parte alcune modifiche effettuate tra il 1996 e il 2001 il percorso rimane fedele al disegno del 1930 di Gunnar Bauer, ma la quintessenza di questo magnifico links si trova alla buca 11, un corto par tre di 135 metri il cui complesso green, che pure non fronteggia il mare, è quasi circondato da uno dei tanti specchi d’acqua che illuminano il campo. Gli ampi spazi naturali nascondono fairway difficili e rough bassi ma impossibili, ai quali si aggiungono un vento forte e bunker abbaglianti. Così è anche alla 18, un corto par 5 di 440 metri affacciato sul Mar Baltico, il cui vento prevalente aiuta a raggiungere il green in due colpi ma dov’è altrettanto facile perdere la pallina in un mare di fescue.
Una manciata di chilometri verso nord e il viaggio incontra un secondo campo d’eccellenza. Il Barsebacks Golf & Country Club è uno tra i più belli del viaggio: nei top 10 in Svezia e top 100 in Europa. Dispone di due campi: il Master Course (6.405 metri par 72) e il Donald Steel Course (5.915 metri par 71), più otto corti par 3.
Il club venne fondato nel 1969, ma del primo percorso disegnato da Ture Bruce rimane ben poco. Le 36 buche attuali sono state tutte disegnate da Donald Steel.
In alcuni tratti è prossimo alla spiaggia ma in gran parte dei due percorsi è in realtà un bel parkland. Non è un caso che le grandi competizioni come lo Scandinavian Masters e il Volvo Masters abbiano trovato qui la loro giusta cornice.
I fairway sono abbastanza ampi e perfetti con un rough piuttosto pulito, più alto però nel Masters Course che offre una singolare successione di parkland, spiaggia e terreno aperto. Gli spazi aperti possono indurre a giocare con una certa tranquillità, ma le quinte di alberi e gli spechi d’acqua impongono un’estrema accuratezza di tiro. Entrambi i percorsi sono a cavallo di un’alta scarpata di origine glaciale che si innalza sulla linea della spiaggia e offre splendidi scorci sullo stretto dell’Øresund che divide la Danimarca dalla Svezia.
Viaggiando verso nord si arriva alla cittadina di Halmstad e al suo omonimo club, l’Halmstad Golf Klub con i suoi due percorsi. Il Norra banan (5.966 metri par 72) – che nel 2007 ha ospitato la Solheim Cup – è opera di Frank Pennink e Donald Steel nel 1979, mentre il Sodra Banan (5.542 metri par 72) ha acquisito il disegno definitivo ad opera di Nils Sköld nel 1967.
Il Norra banan è uno dei 5 migliori percorsi di tutta la Svezia: fairway impeccabili, green perfetti e molto veloci, di medie dimensioni e ben difesi da alcuni specchi d’acqua o da bunker piuttosto profondi e disposti con estrema cattiveria. Le quinte di alberi inoltre restringono molto le linee di tiro. La caratteristica essenziale dei due percorsi è quella di svilupparsi in mezzo al bosco naturale di conifere e betulle che cresce lungo la costa. Tuttavia pare di giocare in un’atmosfera surreale poiché, pur udendo il rumore delle onde e sentendo il profumo del mare, non lo si vede mai. Una clubhouse superlativa completa un quadro di vera eccellenza.
All’estremo nord di questo viaggio, si giunge a Göteborg, che non solo è la seconda città della Svezia ma è quella dove nel 1902 nacque il golf svedese.
Lo Hills Golf Klub (5.355 metri par 71), è invece recente ed è sufficiente arrivare al parcheggio per capire che si tratta di un campo molto particolare: uno spicchio di America nella foresta svedese. Arthur Hill, uno dei più quotati designer di golf, ha voluto lasciare un’impronta suggestiva tra queste colline di granito a sud di Göteborg. Ha scelto un terreno molto impegnativo e lo ha reso, se possibile, ancor più difficile. La lunghezza non è eccessiva offre tuttavia numerosi e importanti dislivelli, un elevato numero di profondi bunker, in polvere di marmo e talvolta disposti in modo perfido, e sette grandi specchi d’acqua.
É stato concepito fin dall’inizio per ospitare i grandi tornei e le riprese televisive. I tee da championship sono infatti un incubo di 6.391 metri par 71, Slope rating 145. Per consentire di giocare anche alle persone normali, ogni buca ha ben sette tee, in modo da diminuire le distanze e renderle giocabili persino ai ragazzini.
Lo scenario, per quanto il campo sia relativamente recente, è comunque suddiviso da quinte di alberi maturi che mitigano l’ampio lavoro di disboscamento effettuato e offrono scorci ragguardevoli con un effetto globale molto impressionante.
A pochi chilometri da Göteborg si giunge infine all’ultimo club proposto in questo viaggio: il Gullbringa Golf & Country Club (5.498 metri par 71). Qui è possibile assaporare la migliore atmosfera dei campi svedesi. Come ogni club che si rispetti ha una vita sociale monto attiva e può vantare tra i suoi soci campioni come Helen Alfredsson e Henrik Stenson che qui sono cresciuti e continuano a giocare.
Possiede 27 buche e sviluppa i suoi percorsi in un parco di 150 ettari di pini nordici, querce e betulle a pochi chilometri dal mare. La sua vastità garantisce un gioco assolutamente indisturbato, di buon livello tecnico grazie anche ai suoi moderati dislivelli. Fairway e secondo taglio sono molto stretti e presentano numerosi ostacoli d’acqua. I green sono un velluto verde, molto veloci e di medie dimensioni. L’attenzione per l’aspetto naturale del parco è assoluta: niente pesticidi, totale naturalezza nel sottobosco e, laddove nel rough crescono orchidee selvatiche, appositi segnali consento di droppare la pallina in una posizione migliore al fine di non falciare le piante rare. Anche l’accogliente clubhouse si inserisce perfettamente nell’atmosfera bucolica di questa regione, con i suoi ottimi servizi, lo staff efficiente e la terrazza che, come sempre, sovrasta l’arrivo alla 18.
Naturalmente se siete giunti fino al campo di Gullbringa, non dovete assolutamente perdere la visita alla suggestiva fortezza dell’isola di Marstrand, a soli dieci minuti dal campo. Perché, anche se i boschi possono offrire un paesaggio silvestre, questa è sempre terra di mare dove roccia e acqua si contendono il primato e dove al profumo dei pini si mescola sempre quello della salsedine.