Il Giardino di Francia

Golf e Turismo July 2017 text & photo pages 86 – 92

Abbiamo visitato bellissimi campi da golf in questo viaggio eppure il ricordo più vivo è ancora lo scintillio dorato del sole sul nastro liquido della Loira, ampio e apparentemente senza fine, mentre scorre verso il tramonto. Gli argini che lo delimitano sembrano solo un semplice ornamento a tanta vastità e potenza che accoglie nel suo alveo grandi isole di sabbia e di bosco. Così si presenta allo sguardo il più lungo fiume francese quando entra nella regione della Sologne e da qui inizia quello che da secoli gli stessi francesi chiamano “il Giardino di Francia”.

Un giardino fatto di grandi specchi d’acqua, di magnifiche e importanti dimore rinascimentali, di boschi infinitamente estesi e ancora selvaggi, di tanta selvaggina, di pianure lievemente ondulate dove il nibbio è padrone dei cieli e, non da ultimo, abitata da gente dal cuore ospitale.

A queste meraviglie si sono aggiunti, negli ultimi decenni, alcuni dei migliori campi da golf di Francia e di tutta l’Europa continentale.

Orleans è il centro di questa regione e conserva la sua città vecchia tra la Rue Jeanne d’Arc e le rive della Loira, un dedalo di viuzze che raccontano la sua storia e dove è assai facile trovare ristoranti di tutte le cucine del mondo. Tuttavia il regalo principale di questa città è costituito da due campi che meritano sicuramente una visita.

Il Golf de Limere è un parkland par 72 di ampio respiro, con pochi ma importanti specchi d’acqua e green ben difesi da bunker di media profondità e grandi dimensioni. I suoi fairway lievemente ondulati e i green abilmente modellati sono curatissimi e veloci, il rough è un po’ alto ma ben giocabile. L’arrivo sull’isola della 18 suggella un percorso di fattura impeccabile ma è la 6 a firmare il campo con un lungo par 5 di 520 m, che impone ben due salti d’acqua lungo il fairway, si piega intorno allo stagno alla sua sinistra e invoglia i più temerari a tentare il birdie.

Ebbene si, questo non è un viaggio per chi patisce questo tipo di ostacoli.

Sempre a sud della città e a meno di venti chilometri dal Golf de Limere si trova il Les Aisses Golf che nella sua estensione di oltre 250 ettari di foresta contiene 27 buche di grandissimo pregio. Qui si gioca nella massima tranquillità, sia sul percorso classico di media difficoltà sia su quello di nove buche il cui slope è di ben 141. E se la foresta della Sologne lo contorna e da forma all’ossatura delle sue imponenti quinte arboree è l’erica a farla da padrona ai lati e all’interno dei fairway. E soprattutto è lei l’anima del rough di consistente altezza che suggella ogni difficoltà. Chi ha avuto la gioia di giocare sui campi inglesi sa quanto la sua bellezza possa essere letale al proprio score e, tuttavia, il colpo d’occhio sugli ampi spazi che questo campo offre è sempre incomparabile.

Proseguendo il corso della Loira che corre verso la città di Tours e il mare, ci sono almeno altri due percorsi da non perdere prima di lasciare la Sologne . Il primo è il Golf International Les Bordes sul quale è difficile esprimersi senza scivolare nell’agiografia. Il fatto è che questo percorso è uno dei tre campi dell’Europa continentale che possono vantare di stare alla pari con i migliori “British” e, nella maggior parte delle valutazioni, viene considerato il migliore tra quei tre.

Questo elevatissimo standing non è un azzardo del caso. Sicuramente la foresta della Sologne ha fornito il diamante grezzo dal quale ricavare questo prezioso gioiello, ma poi è stata la lungimiranza del Barone Bich (l’inventore della biro) e del giapponese Sakurai a concepire il progetto ed infine l’architetto Robert Von Hagge a disegnarlo. Sparse su di una superficie di oltre 550 ettari, le 18 buche si sviluppano tra vaste estensioni di foresta e grandi specchi d’acqua presenti a fianco di quasi tutte le buche.

Negli ultimi anni questo golf ha decisamente scoraggiato l’accesso ai non soci ma il nostro viaggio ci ha condotti qui proprio nel momento di un completo rinnovamento. Nei prossimi anni verrà completata la realizzazione di Les Bordes 2 e di uno sviluppo imponente dal punto di vista dell’accoglienza di altissimo livello. Ora è in atto una campagna di porte aperte, che proseguirà anche nel 2018, per i golfisti che si vogliono cimentare con questo bellissimo e arduo percorso. Non si pensi infatti che i 6027 m di questo par 72 siano compiacenti. Lo sloping per gli uomini è valutato 147 ed è 154 per quello da campionato. Perché i fairway sono sapientemente ondulati, i green sono molto elevati, mai in piano e difesi da grandi e profondi bunker, e l’acqua è la padrona di casa. 

L’emblema e il marchio di questo golf è l’effige di una splendida testa di cervo adulto e non dev’essere un caso. Perché è qui, a lato della 5, che abbiamo incontrato a pochi passi di distanza una furtiva femmina di questa specie. Uno sguardo di reciproco stupore e poi via con un balzo nel folto, svanendo come una fugace visione di sogno. La sua recente scarsa frequentazione ha avuto peraltro un effetto decisamente positivo: il campo è così ben curato da sembrare appena uscito dal cellophane di una confezione regalo.

Infine, al limite estremo della Sologne, incontriamo il Golf du  Château de Cheverny. Si trova veramente a poca distanza dall’omonimo castello del quale non si deve tralasciare la visita. Questo par 72 di quasi sei chilometri presenta un buon mix delle qualità dei campi già visti in questo viaggio e, pur sviluppandosi intorno al grande stagno della Rousseliére, l’acqua non è poi così invadente come nei precedenti. Il vantaggio di essere un club di circa quattrocento soci è quello di offrire una club house assai vivace, dov’è possibile incontrare la proverbiale accoglienza della gente di questa terra che professa la sua identità con amabile orgoglio e amore per la sua natura. 

Prima di concludere il viaggio però, non dimenticate una visita all’imponente e bellissimo castello di Chambord. Si trova a metà strada tra gli ultimi due campi descritti, meno di venti chilometri in ogni caso, ma non fatelo nei giorni di festa perché il Giardino di Francia è molto amato anche dai francesi.