Golf e Turismo September 2020 Text & photos pages 96 – 103
La Slovenia è sempre stata una terra di passaggio, una delle vie di connessione tra l’Est e il centro dell’Europa. Ma nonostante sia una nazione giovanissima (compirà trent’anni solo l’anno prossimo), ha conservato nei secoli una sua propria vivissima identità legata indissolubilmente all’amore per la propria lingua, insieme a una viva sensibilità per le lingue e le culture dei popoli occidentali limitrofi. Com’ebbe a dire Milan Kundera: le fondamenta della patria slovena, come di quella ceca, poggiano innanzitutto sulla cultura e la poesia.
Questa contiguità culturale si manifesta chiaramente nel paesaggio. Sono sufficienti pochi chilometri percorsi oltre il passo del tarvisio, nell’ampia valle della Sava, per osservare i segni evidenti della sua storia passata nelle architetture delle case dei villaggi, un misto di linee slave e mitteleuropee accanto ai palazzi del mondo asburgico. La sua capitale Lubiana, con il suo centro graziosamente liberty, offre una stagione culturale con centinaia di concerti, balletti, mostre ed eventi di ogni genere e i circa 50mila studenti delle sue 14 facoltà universitarie le conferiscono un aspetto giovane e dinamico.
Il rapporto degli sloveni con questa città è molto profondo. Lu- biana deriva dalla parola slovena “ljubljena” che significa “amata” e quindi, quando starete passeggiando sotto ai salici lungo il fiume Ljubljanica o assistendo a uno dei tanti spettacoli del Festival Estivo di Lubiana nel teatro all’aperto Križanske, ricordate che siete in un luogo speciale per gli sloveni.
Così com’è speciale il loro rapporto con la natura e con la storica abbondanza di acque termali. Non a caso questo Paese parla di sé come del cuore verde dell’Europa. Oltre ad alcuni magnifici campi di golf saranno proprio terme e SPA, con strutture di livello interna- zionale, ad accompagnarci nel nostro viaggio.
Per giocare nel migliore campo della Slovenia occorre recarsi a Bled e al suo Royal Bled Golf Club, uno dei migliori delle Alpi orientali e posizionato entro i primi cento d’Europa. Ha due campi, il King’s Course 6.212 metri par 72 e il Lake Course, un nove buche di 2.825 metri par 36.
Aperto nel 1937 al limite del Parco Nazionale del Triglav e ridi- segnato nel ‘72 da Donald Harradine, deve il suo magnifico aspetto attuale all’impegno di Swan Golf Designs che, rimodellando completa- mente tee, green e bunker, lo ha portato ai massimi livelli europei. Per queste ragioni e per l’eccellente lavoro di restyling della clubhouse, alla sua riapertura nel 2017 la Principessa Elizabeth di Jugoslavia gli ha conferito il titolo di “Royal Golf Club”. Anche in virtù del fatto che agli inizi del Novecento la famiglia reale passava a Bled le proprie vacanze estive.
La sua particolare posizione, su un altopiano che si erge tra i due rami dalla Sava, e il paesaggio che si ammira a 360°, gli conferiscono un fascino tutto particolare. Dal tee della 7 (167 metri par 3) e dal tee della 9 (393 metri par 4) si ammirano le Alpi austriache. La prima è la più difficile del percorso, tutta in salita e difesa principalmente da due quinte di alberi che restringono la linea di tiro. La seconda ha il green ben difeso da due specchi d’acqua.
Dal green della 13 (175 metri par 3) si ha una splendida visione sulla cima del Monte Triglav che, oltre ad essere la montagna più alta della Slovenia, costituisce il simbolo che unisce la nazione. La 14 (391 metri par 4), con i suoi cinque specchi d’acqua che affiancano fairway e green, richiede una grande attenzione, ma dal suo tee offre un magnifico panorama sulla valle di Bohinj che merita assolutamente una visita durante la permanenza a Bled. Le nove buche più recenti offrono un gioco altrettanto impegnativo e possono essere giocate due volte di seguito aggiungendo interesse a questa destinazione.
Poco a nord di Lubiana, nei pressi di Volcji Potok, si trova il Golf Course Arboretum (5.015 metri par 71) proprio accanto al rinomato Arboretum, il giardino botanico più grande della Slovenia. Realizzato su disegno di Peter Škofic nel 1996, si sviluppa sulle prime pendici delle Alpi di Kamnik ed è immerso in magnifiche abetaie. Nonostante la sua ridotta lunghezza risulta impegnativo proprio per i suoi notevoli dislivelli. Le quinte di conifere che fiancheggiano i fairway obbligano a tiri molto precisi e il rough è un intrico di felci arboree e cespugli di mirtilli dai quali è quasi impossibile uscire. Il torrente che lo attraversa e alcuni specchi d’acqua contribuiscono ulteriormente ad accentuarne le difficoltà. Emblematica è la 7 (336 metri par 4), un dogleg a sinistra in forte discesa che impone di vo- lare sopra ad un piccolo laghetto nell’approccio al green. La 10 (437 metri par 5) e la 11 (205 par 3) sono quasi altrettanto impegnative, la prima in forte salita, la seconda in discesa su di un green fortemente difeso. L’arrivo alla 18 (442 metri par 5) offre un bel colpo d’occhio sulla clubhouse che è moderna, confortevole e con un ristorante di ottima qualità.
Sempre nei pressi di Lubiana incontriamo il Diners CUBO Golf Course Ljubljana (5.872 metri par 72) aperto nel 2007 e realiz- zato anch’esso su disegno di Peter Škofic. Pur trovandosi in mezzo a dense foreste i suoi fairway sono piatti e molto aperti, i green sono estremamente larghi e il rough è composto essenzialmente da fescue. La 7 (469 metri par 5) e la 5 (334 metri par 4) sono le più apprezzate perché i green gemelli sono difesi ognuno dal proprio specchio d’acqua.
La Slovenia tuttavia ha ancora molto da offrire e vale la pena di aggiungere circa 70 chilometri al viaggio per visitare la Dolenjska. Quasi al confine con la Croazia, in questa vasta distesa di dolci e verdi colline, lungo il corso del fiume Krka, troviamo il castello di Otočec con il suo Otočec Golf Course (5.811 metri par 72) aperto nel ‘97. In questi 75 ettari di lussureggiante bosco, Howard Swan e il suo team hanno incastonato 18 buche di grande bellezza naturale e di ragguar- devole impegno fisico richiesto dai continui dislivelli. In compenso, nel disegnare i green, non hanno ecceduto nei bunker e negli specchi d’acqua. Da menzionare la 3 (496 metri par 5) al cui green si giunge dopo un tiro cieco su di un dogleg in forte discesa. La compassionevole considerazione di Howard Swan per l’impegno fisico profuso lungo tutto il percorso ha alleggerito inoltre le due ultime buche e la 18 (442 metri par 5), in particolare, offre un magnifico sguardo su una clubhouse di eccellente livello.
A meno di un’ora d’auto da Otočec si trova infine la cittadina di Ptuj. Un piccolo gioiello medievale che dall’alto della sua rocca si specchia nell’azzurro del fiume Drava.
La visita del suo centro medievale con il castello, i monasteri, i mitrei, le chiese e i musei può meritare almeno un giorno di sosta. Proprio in vista del castello il Golf igrišče Ptuj, 5.765 metri par 72, è un divertente campo realizzato per l’acqua e sull’acqua.
Il suo percorso si sviluppa in cinquanta ettari di bosco, tra magnifiche quinte di alberi d’alto fusto e le acque del torrente Studenčnica e ben 15 green sono difesi dall’elemento liquido.
In questo contesto non poteva mancare un green a isola, la 14 (149 metri par 3), che anticipa le difficoltà delle ultime due con i loro faiway che restringono le linee di tiro man mano che si allontanano dai tee: la lunga 17 (450 metri par 5) e la 18 (371 metri par 5) con un fossato che difende l’approccio al green.
IL GOLF
Royal Bled Golf Course
King’s Course, 18 buche, uomini 6.212 metri par 72, Slope rating 125, donne 5.217 par 72 metri, Slope rating 126
Lake Course, 9 buche, uomini 2.825 metri par 36, Slope rating 128, donne 2.522 par 36 metri, Slope rating 123
Vrba 37a, 4248 Lesce +386(0)12009901
info@royalbled.com
www.royalbled.com
Golf Arboretum
uomini 5.015 metri par 71, Slope rating 131, donne 4.443 par 71 metri, Slope rating 124 Volcji Potok 43G, 1235 Radomlje
+386 (0) 31 306 000 info@golfarboretum.si www.golfarboretum.si
Golf Grad Otočec
uomini 5.811 metri par 72, donne 4.908 metri par 72 – Grajska cesta 2, 8222 Otočec, Slovenia +386 (0) 41 304 444 tel:+386 41304444”+386 41 30 44 44 golf.otocec@terme-krka.si www.golf-otocec.si
Golf igrišče Ptuj
uomini 5.081 metri par 71, Slope rating 124, donne 4.279 par 72 metri Slope rating 113 Mlinska cesta 13, 2250 Ptuj
+386 (0)2 788 9110 golf@golfinvest-ptuj.si www.golf-ptuj.si Diners CUBO Golf Course Ljubljana uomini 5.872 metri par 72, donne 5.362 metri par 72
Smlednik 200, 1216 Smlednik
+386 41 903 555
info@cubogolf.com www.golf-ljubljana.si
Non è possibile elencare tutte le possibili escursioni nel Parco Nazionale del Triglav, ma attraversando i ventimila ettari di abeti rossi dell’altopiano di Pokljuka si possono incontrare caprioli, cervi e talvolta persino orsi. Questi ultimi sono talmente schivi che è più facile realizzare un eagle alla 16 del Royal Bled che incontrarne uno da vicino. In ogni caso, per prudenza, potreste fare come i boscaioli di queste parti. Sembra che i plantigradi amino la birra e quindi portatevene due, una per voi e una per l’orso. Dicono che funziona…
Tutti conoscono le grotte di Postumia ma vale la pena, almeno per una volta, di visitare quelle di Škocjan (San Canziano): i suoi abissi di tenebre sono molto emozionanti.
La regione di Ptuj è famosa per i suoi vini dai tempi di Tacito e ci sono diverse strade turistiche dedicate al vino che si inoltrano tra le sue dolci colline. Non preoccupatevi di dovervi far capire: la parola “vino” in sloveno è tale e quale come in italiano.
Ancora più a est di Ptuj si trova la cittadina di Ljutomer, con i suoi ottimi vini e un ingegnoso modo di proteggere i suoi vigneti. Quasi su ogni cima o crinale di collina e lungo tutta la “strada del vino slovena del mulino a vento” ci sono delle enormi girandole di legno, del diametro di almeno tre metri, chiamate klopotec. A ogni refolo di vento producono un ritmo martellante molto fastidioso per gli uccelli e nelle giornate di forte vento gli echi del loro suono raggiungono ogni più remoto angolo di queste belle colline.
Lungo la strada del vino che collega Ljutomer a Ormoz si trova un piccolo villaggio chiamato Jeruzalem che possiede una graziosa chiesetta di campagna. Fu costruita prima del settecento e racconta di un episodio che ci ragguaglia efficacemente sul carattere delle donne slovene. Durante l’assedio di Vienna del 1706 bande di soldati turchi si aggiravano nelle retrovie dedicandosi alle amenità legate alla guerra: razzie, incendi, stupri e devastazioni. Gli uomini erano andati a difendere la capitale dell’impero e quindi le donne dovettero proteggersi da sole. Allora mandarono in avanscoperta alcune giovani e belle fanciulle che, avvistate dai soldati, fuggirono apparentemente terrorizzate in una gola senza uscita. I soldati caddero nell’imboscata e non ne sopravvisse neanche uno. Oggi, all’interno di quella bianca chiesetta si possono ancora vedere i quadretti votivi di ringraziamento alla Madonna per lo scampato pericolo.
DagenerazionilafamigliaViherproducenellasuabotteganormalibottidainvecchiamentoperilvino (Podgradje 11/a, Ljutomer) ma, su richiesta, ne impreziosisce la parte frontale con splendidi bassorilievi.