Alla conquista dell’Est

Il Mondo del Golf n° 223 June 2009  Text & photo pages 128 – 132

Ljubljena in sloveno significa “amata” e Ljubljana, il nome della capitale della Slovenia, ha una incredibile assonanza con questa parola. Ma ciò che per noi è solo una somiglianza sonora per gli sloveni è quasi una dichiarazione d’amore: questa città è innanzitutto amata dai suoi abitanti e dal popolo di questa nazione. 

Ad un primo sguardo può apparire una tranquilla cittadina mitteleuropea poiché questo è il suo aspetto esteriore. La vita scorre ordinata anche nell’affollato centro storico. In primavera e in estate non si contano gli intrattenimenti all’aperto o i concerti dei musicisti che si esibiscono nei caffè e nei dehors lungo le viuzze intorno a Prešernov Trg, la graziosa piazza “dei tre ponti” e icona di questa città, o lungo la Ljubljanica: il fiume che scorre pigramente lungo il borgo vecchio. Talvolta viene paragonata ad una Praga senza ressa o ad una Parigi più vivibile e, anche se questo è in parte vero, non le rende giustizia. Lubiana, così noi ne scriviamo il suo nome, è una realtà molto più complessa. Ama ancora ricordare il mitico ruolo che ebbe Giasone nelle vicende della sua antica fondazione.

Lungo il viaggio di ritorno in patria, dopo aver trovato il vello d’oro, l’eroe greco sconfisse un drago che viveva nelle paludi immediatamente a sud della città e fondò il primo insediamento, lasciando alcuni dei suoi compagni di avventura a vivere in questa terra. Fu così che il dragone divenne simbolo di Lubiana e ora fa bella mostra di sé sulla cima del municipio e all’imbocco del ponte dei dragoni. In effetti sono stati ritrovati resti di insediamenti dell’età del bronzo (esposti al Museo Nazionale) ma di quell’antica epopea rimane solamente l’ironica storiella che i dragoni di bronzo scodinzolino quando sul ponte passi una fanciulla vergine. 

Oggi tuttavia la capitale slovena è un centro economico e sociale estremamente dinamico. Le sue quattordici facoltà richiamano circa trentamila studenti che le conferiscono un aspetto giovane e attivo, la sua stagione culturale comprende centinaia di concerti, balletti, mostre ed eventi di ogni genere. Come le capitali di altri Paesi mitteleuropei ha sviluppato un tenace attaccamento alla propria lingua, cultura e poesia ma questo amore per le proprie origini si è dimostrato un saldo trampolino di lancio per misurarsi con altre realtà, mai un motivo di chiusura su se stessa. Questo radicamento le ha consentito di passare relativamente indenne attraverso le vicissitudini della storia acquisendo ciò che poteva esserle utile senza mai perdere la propria identità e, infine, di compiere l’impresa di portare il suo Paese non solo nell’Unione Europea ma anche nella “zona Euro”. 

Solo quindici anni fa la Slovenia assumeva una sovranità politica nel momento della travagliata dissoluzione della Repubblica Yugoslava e, di conseguenza, anche la piena responsabilità economica. Di quel momento viene alla mente il racconto di Riccardo e Cristina Carnovalini che usarono a pretesto un viaggio a piedi da Trieste a al faro di Skagen sulla punta estrema della Danimarca. Nel loro libro A piedi nell’Europa che corre attraversarono Slovenia, Austria, Cecoslovacchia, Polonia e la ex DDR e narrarono, dalla parte delle persone semplici, il nuovo mondo che si apriva dopo la disgregazione del blocco sovietico. La corsa della Slovenia è finita il 1° gennaio 2007 con molti affanni, un po’ di dubbi, un po’ di apprensione nell’affrontare le nuove sfide, una enorme quantità di lavoro e sicuramente molti successi. 

Tutto ciò forse non è percepibile passeggiando sotto ai salici lungo il fiume o assaporando una buona birra in una dolce serata estiva nel pub all’aperto Konjski Rep in Prešernov Trg, ma è sufficiente trascorrere qualche ora nei numerosi club disseminati lungo la Metelkova o partecipare ad uno dei tanti spettacoli del Festival Estivo di Lubiana, nel teatro all’aperto Križanke, per rendersi conto di come questa città sia centro di attrazione anche per molti giovani del nordest del nostro Paese. 

Un’altra delle cose “da non perdere” di Lubiana è la breve salita al Castello, il Ljubljanski grad, che mostrerà ancora una volta il contrasto tra la città vecchia e romantica, che si spiega ai suoi piedi, e la periferia moderna e caotica di traffico come in ogni altra capitale europea. E proprio nella periferia ovest della città si trova una delle novità più interessanti del nuovo corso economico: BTC City. Dove un tempo sorgeva il più grande centro doganale della Jugoslavia oggi si trova il più grande Mall ad est di Trieste e di tutti i Paesi un tempo sotto il blocco sovietico. Nei suoi 70 ettari (un paio di campi da golf) ci sono più di 450 negozi con tutte le grandi marche, un cinema multiplex con visione 3D, più di trenta ristoranti e, infine, l’Atlantis Water Park, un centro divertimenti e benessere con 14 piscine per una superficie totale di acqua di 1800 m², tre enormi scivoli, 12 saune e acque termali. 

È tuttavia sufficiente fare qualche chilometro fuori città per scoprire che la Slovenia è rimasta pressoché intatta. La particolare attenzione che questo Paese ha sempre rivolto alla propria natura ha conservato grandi spazi di boschi e di verde. Ogni tanto alcune case sparse punteggiano timide il paesaggio, senza contaminarlo, e i campanili bianchi delle chiesette spuntano in mezzo alle abetaie con tale discrezione che pare siano sorti anche loro per una magia naturale. 

Grazie alle esigue dimensioni della Slovenia, ha una superficie inferiore a quella della Lombardia, è piuttosto comodo spostarsi senza affrontare lunghi viaggi. La cittadina di Bled merita però una permanenza maggiore di quella necessaria ad un semplice giro del suo magnifico campo. La bellezza del paesaggio, la dolcezza del suo lago e le acque termali la consacrarono località di villeggiatura molto prima che il Maresciallo Tito trasformasse Vila Bled (ora è un hotel 5 stelle lusso) nella sua residenza estiva preferita. Sostando qualche giorno un uno dei numerosi hotel, oggi tutti di ottima qualità e completamente rinnovati per soddisfare la clientela internazionale, si possono effettuare alcune escursioni di grande interesse poiché Bled si trova i margini del Parco Nazionale del Triglav che racchiude in sé un patrimonio naturale di grande bellezza. 

Tra le cose da non perdere ci sono il romantico lago di Bohinj nella valle omonima con le altissime cascate di Savica, le imponenti pareti calcaree della Valle di Vrata, il sentiero che si snoda nelle verdissime gole di Vintgar e le sconfinate distese di conifere della foresta dell’Altopiano di Pokljuka, terra di caprioli, cervi e orsi. Per gli orsi non dovete preoccuparvi. Sono animali così schivi che è molto più facile realizzare un eagle sulla sedici, par 5 di 497 m del percorso di campionato del campo di Bled, che incontrarne uno da queste parti. In ogni caso, per prudenza, potreste fare come i boscaioli della foresta di Kocevje, altro splendido parco sloveno dove gli orsi soggiornano più volentieri, e portarvi appresso una birra di riserva. Sembra che i plantigradi gradiscano e lascino in pace chi li dovesse incontrare, o almeno così dicono… 

In ogni caso “il vaux le detour”, come talvolta consiglia la Guida Michelin, gustare qualche piatto tipico della regione sostando in una delle numerose trattorie che si trovano sparse sull’altopiano. 

Da Bled si può riprendere la comoda autostrada per tornare a Lubiana oppure salire fino al passo di Vrsič per discendere nell’incontaminata Valle del Soča (Isonzo) e ammirare, oltre alle sue acque di una limpidezza ultraterrena, gli splendidi paesaggi che hanno fatto da sfondo all’ultimo film del ciclo di Narnia. E poi ancora a sud fino all’altezza di Trieste e scoprire un paesaggio totalmente diverso dove il clima del mediterraneo diventa signore delle doline del Carso. Le grotte di Postumia sono universalmente conosciute ma non perdetevi quelle di Škocjan (San Canziano), dove affascinanti abissi di tenebre offrono la visita più emozionante tra le circa 7000 grotte che si trovano in questa regione. Qui i profumi e i sapori si fanno più intensi e si sposano magnificamente con il Teran (Terrano) stupendo vino rosso, potente e denso, pieno di vita e forte per l’anima e, se non si eccede, dalle virtù medicinali… 

IL GOLF 

Golf Arboretum (Rudnik pri Radomljah 1° – 1235 Radomlje – Slovenija, tel: 00386(0)18318098, www.golfarboretum.si): 18 buche, par 71, 5392 m. 

Situato nei pressi del centro abitato di Volčji Potok è il campo più vicino alla capitale. Si trova a meno di 40 chilometri verso nord, prima della cittadina di Kamnik. Il proprietario è stato per anni il direttore dell’Arboretum, il più grande e prezioso giardino botanico della Slovenia, e ha disegnato questo magnifico percorso immerso nelle abetaie alle pendici delle Alpi di Kamnik e della Savinja. Il risultato è un par 71 di 5392 m che, sebbene un po’ corto, è molto impegnativo per i notevoli dislivelli. Le quinte di conifere che fiancheggiano i fairway obbligano a tiri molto precisi e il rough è un intrico di felci arboree e cespugli di mirtilli da cui è quasi impossibile uscire. Il torrente che lo attraversa e alcuni specchi d’acqua contribuiscono ulteriormente ad accentuarne la difficoltà. Emblematica è la buca sette, par 4 di 336 m, un dogleg a sinistra in forte discesa e dalle linee strettissime in cui è necessario volare sopra ad un piccolo laghetto nell’approccio al green. La 10 e la 11 sono quasi altrettanto impegnative, la prima in forte salita, la seconda in discesa su di un green fortemente difeso. Sono probabilmente le più panoramiche di tutto il campo ma un po’ ovunque si possono avere scorci di grande respiro. L’arrivo al green della 18 offre il miglior colpo d’occhio sulla club house che è moderna, molto confortevole e con un ristorante di ottima qualità. 

Bled Golf & Country Club (Kidričeva 10c, 4260 Bled, Slovenija, tel: 00386(0)45377716, www.golf.bled.si): 27 buche, par 72, 6256 m. 

Ad oggi è il miglior campo della Slovenia e uno dei migliori di tutta l’area delle alpi orientali. Ha 27 buche con un percorso da campionato (par 72 di 6256 m) di notevole bellezza. Buoni dislivelli e linee molto strette ne fanno un campo piuttosto impegnativo ma la ragione per cui molti giocatori vi ritornano è costituita proprio dal paesaggio che si può ammirare a 360°. La particolare posizione di questo campo, posto su si un piccolo altopiano creatosi tra i due rami della Sava, gli conferisce un fascino particolare. 

Dal green della 13 si ha una splendida visione della cima del monte Triglav che, oltre ad essere la montagna più alta della Slovenia, costituisce il simbolo di unione più forte per tutti gli sloveni, tanto da essere inserito nella bandiera nazionale. Il fairway della 14 offre invece il panorama sulla Valle di Bohinj che merita assolutamente una visita durante la permanenza in questa località. Da quasi tutto il campo si ha poi un magnifico colpo d’occhio su tutta la catena dei Karawanken che, a nord, dividono la Slovenia dall’Austria. 

Le nove buche più recenti sono un’aggiunta molto interessante, dal punto di vista del gioco, poiché inseriscono alcuni ostacoli d’acqua e consentono di variare il gioco sempre nuovi stimoli. 

Golf Lipica (Lipica 5, 6210 Sežana, Slovenija, tel: 00386(0)57346373 golf@lipica.org): 9 buche, par 37, 3163 m. 

Si trova ad un’ora d’auto da Lubiana e molto meno da Trieste. Questa località (pronun. Lipiza) ormai famosa in tutto il mondo per la sua particolare razza di cavalli da dressage, ospita anche un singolare campo di golf. Un bel percorso disegnato da D. Harradine nel 1989 tra i tigli e le querce centenarie che ricoprono le morbide alture carsiche distese a perdita d’occhio, come un immenso balcone naturale sopra la città di Trieste. Il capoluogo friulano si trova infatti a meno di quindici chilometri da qui. Grazie al clima mediterraneo si può giocare tutto l’anno e il complesso possiede anche un buon hotel con relativo casinò, ma la sua lunghezza non gli consente di ospitare tornei di rilievo. Da tempo si attende la realizzazione dei progetti per l’ampliamento a 18 buche che davvero si merita poiché non è frequente poter giocare in un terreno caratterizzato dagli improvvisi dislivelli delle doline carsiche. 

Golf & Country Club Gorizia Castello di Spessa (Via Spessa 14, 34070 Capriva del Friuli, Gorizia, tel: 0481881009, segreteriaclub@golfcountryclubgorizia.it www.golfcountryclubgorizia.it): 18 buche, par 70, 5540 m. 

Da queste parti il confine tra Italia e Slovenia è già da qualche anno solo più una linea, dove appendere i cartelli che lo indicano, ed infatti il campo è frequentato da numerosi giocatori sloveni.. Realizzato intorno al castello omonimo si sviluppa su di una distanza relativamente breve tra vigneti e specchi d’acqua che impreziosiscono il tracciato e lo rendono impegnativo per i prima categoria. È comunque piacevole anche per i più esperti.