Montagna Oggi May June 2000 Text & photo pages 48 – 49
“La grappa, la grappa! Dalla fontana esce la grappa!” gridava il giovane correndo a rotta di collo giù per la valle, verso le case del piccolo villaggio sulle rive dell’Inn. Così narra la leggenda della particolare caratteristica delle fontane di Scuol, un piccolo comune svizzero della Bassa Engadina.
In realtà non si trattava di grappa ma le bollicine di gas, disciolto nell’acqua di alcune delle sue fontane, avevano un che di miracoloso. Erano gli inizi del cinquecento e la scienza medica cominciava a studiare le proprietà di certe sorgenti. Nel 1531 lo stesso Paracelso passò di qui cercando di individuarne le proprietà terapeutiche. La ricerca era ancora effettuata con metodi piuttosto empirici, tuttavia la fama benefica di queste fonti si diffuse nelle regioni vicine.
Ebbe così inizio una specie di pellegrinaggio della salute. I malati giungevano qui anche da molto lontano, bevevano le acque, dormivano nel fieno e si curavano con i principi dell’erboristeria. Indubbiamente molti ne traevano beneficio.
Effettivamente le sorgenti che sgorgano naturalmente dalle rocce di queste montagne hanno molti principi terapeutici: ce ne sono di venti tipi diversi. In alcuni casi la fonte è così copio sa da essere incanalata direttamente nelle fontane pubbliche del paese. Talvolta sgorga all’interno di case private. È frequente trovare nelle piazzette del villaggio vecchio le fontanelle d’acqua minerale con due beccucci: liscia, da una parte, e gassata, dall’altra.
Grazie alle sue acque la fama e la ricchezza del paese crebbero gradualmente. Nel 1850 si costruirono i primi alberghi e il primo bagno. Era un turismo ricco e blasonato: in quel tempo ‘passare le acque’ era una moda. Il periodo di prosperità continuò sino al 1914 quando, a causa delle guerre, ebbe inizio un lento declino.
Il villaggio di Scuol dovette reinventarsi un’economia. È una buona stazione invernale: gode di un abbondante innevamento naturale, possiede ottanta chilometri di piste tra 2146 e 2800 metri di altitudine e sedici impianti di risalita moderni, una pista dedicata alle slitte ed una appositamente preparata per lo snowboard (può vantare la prima scuola europea di questo attrezzo).
Un navetta gratuita offre un facile collegamento tra tutte le piste di sci di fondo, lungo il fondovalle. Nonostante tutto le era difficile competere con la vicina St. Moritz. C’è una caratteristica, tuttavia, che le altre stazioni più blasonate non possiedono: l’acqua. Fu per questa ragione che nel 1987 gli abitanti di Scuol presero una coraggiosa decisione: rinnovare il ‘bagno’ rispettando il vecchio centro abitato.
Il ‘bagno’ fu inaugurato nel 1993 e l’idea si rivelò vincente. Oggi la struttura dà lavoro a settanta persone tra tecnici, fisioterapisti e medici ed è diventata trainante per l’economia locale. Innanzitutto con gli oltre duecentomila ingressi l’anno alle piscine. D’inverno con i pacchetti neve che, con una piccola maggiorazione, includono vari ingressi al centro termale. D’estate con le convenzioni per l’accesso alle piscine, sia interne sia all’aperto. Un ulteriore passo avanti è stato fatto, proprio di recente, con l’apertura di un nuovo traforo ferroviario che consente un collegamento veloce (solo due ore) con Zurigo. Gli zurighesi possono lasciare le nebbie delle basse valli per recarsi in giornata ai bagni, dove magari splende il sole, e fare ritorno senza lo stress della guida in auto. Questa iniziativa ha consentito di incrementare le presenze in ottobre, novembre e dicembre, i mesi tradizionalmente morti dell’autunno, di tremila unità la settimana. Nella stagione invernale i ‘pendolari’ del bagno se ne vanno verso le quattro, lasciando il posto agli sciatori: non c’è sovrapposizione. Il bagno non è solo una piscina di acqua minerale. Il centro offre molto di più: le vasche whirlpool, la vasca esterna riscaldata anche in inverno, quella con l’acqua salina, i bagni nelle grotte e a vapore, la sauna, il solarium, i fanghi, il massaggio e da ultimo, ed è un vero atout, il primo bagno romano-irlandese della Svizzera.
Oggi Scuol è un paese di duemila abitanti con quattromila posti letto disponibili, tra alberghi e appartamenti. La ricaduta di immagine è stata positiva su tutta l’attività di accoglienza, sia invernale che estiva, e la vicinanza del parco nazionale dell’Engadina è stata inoltre sfruttata per offrire un’immagine complessiva in cui sport, natura, benessere e salute sono una proposta omogenea e vincente.