Golf & Tourism May 2004 Text & photo pages 110 – 116
Il fascino della Loira è legato indissolubilmente alla storia e alle bellezze dei castelli che tra, Bourges e Tours, si specchiano nelle sue acque tranquille e ne hanno consacrato la sua immagine più famosa. È sufficiente tuttavia proseguire lungo l’ultimo tratto del suo corso per inoltrarsi nel Grande Ovest: una regione che offre aspetti più insoliti sia a nord, verso la Bretagna, sia a sud nella Charente ma ugualmente ricchi di storia, di castelli e anche di golf. Questo condensato di virtù francesi può regalare una vacanza assai intensa, facendosi coccolare nei magnifici castelli trasformati in hotel e giocando nei bellissimi campi realizzati all’interno di parchi secolari.Poco a nord di Nantes, tra i boschi di querce che ricoprono le basse colline che sovrastano la Brière, ad un soffio dalla Bretagna, si trova il castello della Bertesche. È li da quando i romani conquistarono la Gallia ma il suo aspetto attuale risale al suo ultimo rifacimento nel XV secolo. Le sue camere sono splendide, la cucina è ottima e la sua cantina di pregio. Le fioriture dei rododendri in primavera e i colori dell’autunno richiamano visitatori da tutta la regione, il suo lago interno è un ottimo posto per osservare la sosta di uccelli migratori, ma è il suo campo da golf ad offrire uno spettacolo veramente eccezionale. Si sviluppa su 150 ettari di un parco molto più vasto che circonda il castello e di cui è parte integrante. Dalla corte interna si può accedere direttamente alla club house. È di media lunghezza (par 72 per 6015m) ma i fairway sono molto stretti e fiancheggiati da alti alberi e gli ostacoli d’acqua sono alquanto impegnativi. La bellezza di questo percorso è tuttavia legata al suo grande fascino scenografico.
Il disegno delle buche, ben distanziate le une dalle altre, ha esaltato la prospettiva delle quinte di alberi secolari che, come in un grande palcoscenico verde, consentono di giocare in tutto relax. Green e fairway sono curati in modo maniacale e l’acqua degli stagni garantisce un verde brillante anche nella stagione secca.
A breve distanza dalla Bertesche si possono comunque trovare alcune interessanti alternative di gioco.
È sufficiente attraversare un breve tratto del Parco regionale della Brière, con il suo tipico paesaggio a “marais”, per raggiungere un altro centro golfistico di grande pregio: il Golf la Baule del gruppo Barrière. Ha due campi da 18 buche e uno da nove. Il “Lucien Barrière” (bandierine rosse) è considerato il più bello, il “Diane Barrière-Desseigne” (bandierine blu) è invece il più difficile. L’ampiezza del terreno su cui si estendono i tre campi è notevole e quindi il gioco è molto spettacolare. Gli ostacoli d’acqua sono numerosi e ben inseriti nel disegno del paesaggio che risulta equilibrato e i percorsi, di difficoltà diverse, offrono sfide adeguate a giocatori di ogni livello.
A qualche chilometro a sud dell’estuario della Loira si trova il Golf du Pornic. Fu il dodicesimo club ad essere fondato nella repubblica francese nel 1912. Oggi è un par 72 di 6112 m. Metà del percorso si inserisce in un bellissimo bosco mentre le nove buche più recenti hanno un disegno più moderno e movimentato. Questa bella località di mare e di villeggiatura fu, un tempo, una delle residenze del mitico Barbablù. L’antica torre è rimasta ma oggi fa semplicemente da guardia al porticciolo affollato di moderne barche da diporto.
Se si preferiscono i “links” allora merita fare un salto al campo di St. Jean de Monts. Il vento teso del mare, sul quale si affaccia meta del percorso, e la folta vegetazione ad arbusti riescono spesso a complicare il gioco.
Sono sufficienti un paio d’ore d’auto lungo l’autostrada che da Nantes si dirige verso sud e raggiungere Poitier e cambiare completamente paesaggio e atmosfera. A una ventina di chilometri da questa città, lungo la statale verso Bordeaux, nei pressi di Curzay sur Vonne si trova la residenza appartenuta per secoli alla famiglia Curzay. Questo magnifico castello dei primi anni del ‘700 è stato costruito in un parco di 120 ettari di prati e alberi secolari. Da un decennio è diventato un sontuoso hotel pur mantenendo intatto il fascino dell’antica residenza nobiliare. Le ventidue camere sono tutte uniche, nel loro differente arredamento, e la cucina dello chef Eric Jan si è guadagnata le stelle della guida Michelin.
A pochi minuti d’auto dal castello si trova il Golf Club Château des Forges. Ha 27 buche, tre circuiti da nove, realizzate in modo tale da consentire percorsi di difficoltà crescenti. Il “blu” è alberato e relativamente facile, il “bianco” è costellato di difficoltà d’acqua mentre il “rosso” è il più difficile a causa dei dislivelli e dei green molto impegnativi. Un po’ più lontano, lungo la statale che collega Niort a Parthenay, si trova il Golf du Petite Chêne il cui ristorante si trova nel piccolo castello che da il nome al golf. È un campo molto scenografico. È un par 72 per 6021 m realizzato in un grande parco, ottimamente tenuto, con lievi dislivelli e difficoltà d’acqua.
Spostandosi ancora più a sud si entra nella regione della Charente che ha molte buone qualità per farsi amare: il cognac, un notevole patrimonio artistico e naturale, la cucina, il mare e la luce. Proprio la luce acquista spesso una brillantezza e un calore particolari. Ancora di più dopo un acquazzone estivo, la luce della sera esalta i colori e da profondità a questo paesaggio fatto di dolci colline e di boschi secolari. L’aria è pura e profuma di tiglio. Il mare non è lontano e la sua leggera brezza spazza via facilmente la foschia dell’imbrunire regalando visioni nette e colori vividi. I tramonti sembrano non finire mai e la loro calda luce illumina effettivamente il paesaggio di un’atmosfera particolare, quasi magica.
Non sembra quindi strano che, proprio in questa terra, Francesco I trasformasse la preesistente roccaforte del ‘300 nella bellissima residenza di caccia del Castello di Nieuil dalle linee classicamente rinascimentali. Passata di mano più volte nei secoli passati, la proprietà fu acquisita definitivamente dalla famiglia Fougerat negli anni ’30 che lo trasformò in un hotel di grande fascino. Entrando nella suite si ha la sensazione che il re di Francia sia appena uscito per andare a caccia e l’ambientazione fine ottocento della maggior parte delle camere è curata fin nei minimi dettagli. Il giardino “all’italiana” e il parco “all’inglese” intorno al castello regalano sensazioni d’altri tempi. Il servizio è impeccabile e la cucina della “Grange aux Oies” offre le sue specialità cucinando con grande inventiva i prodotti del proprio orto.
Poco lontano dal castello ci sono un paio di campi molto interessanti. Il più vicino è Il Golf International De La Preze situato tra le colline boscose della Charente. È un par 72 su 5974 m e presenta notevoli difficoltà di dislivello.
Un po’ più lontano a Saint Brice, nei pressi della cittadina di Cognac, si trova il Golf du Cognac. Ha una club house molto grande e confortevole ed è molto curato. È un par 72 per 6142 m molto particolare. Si sviluppa intorno ad un’antica residenza e alle vigne della famiglia Martell (i produttori di cognac) e ognuno dei pannelli indicatori dei tee è sponsorizzato da un diverso produttore del famoso liquore. Può valere il viaggio, anche perché il campo si trova proprio nella zona di maggior pregio del Cognac e potrebbe offrire lo spunto per visitare i vigneti e qualche cantina un po’ speciale nella regione. Ci sono alcuni piccoli produttori che lavorano ancora con criteri molto selettivi: curano personalmente sia i vigneti di cui sono proprietari, sia la vendemmia e la vinificazione all’interno della loro proprietà, ed eseguono infine personalmente la distillazione. La famiglia Peyrot di Jarnac si è specializzata nella produzione di distillati da uve prodotte con il metodo detto “a lotta integrata” che minimizza l’uso di antiparassitari. La famiglia Ragnaud – Sabourin invece produce e lavora distillati nei pressi di Segonzac, il cuore della “Grande Champagne”, dal 1850. I clienti sono ricevuti, previo appuntamento, proprio nel salotto di casa e si possono acquistare cognac invecchiati anche più di un secolo.