Montagna Oggi November December 1998 Text & photo pages 42 – 43
Il Villaggio di Maienfeld si trova nella valle del Reno poco lontano da Coira, capoluogo della Svizzera grigionese. Conta duemila abitanti ed e circondato da ottime vigne da cui si ricava un corposo “blauburgunder”, parente stretto del “bordeaux”. Dall’estate del 1998 migliaia di visitatori giungono qui da tutto il mondo per rivivete un dolce ricordo d’infanzia: questo è il paese di Heidi.
Alcuni films e cartoni animati hanno reso celebre questo personaggio. Questa bambina dal carattere aperto e dal cuore generoso ha commosso generazioni di bambini ed e ricordata con affetto anche da molti ottantenni. Le sue storie sono state tradotte in oltre trenta lingue. Il mondo descritto in questi libri e semplice, esprime valori universali e una gioia di vivere fuori del comune. Lo scenario nel quale si svolge la vicenda e invece quanto di più svizzero si possa immaginare. Ogni riferimento ai luoghi narrati nella storia e preciso e circostanziato. Il ripido sentiero che conduce all’alpeggio, le baite, il villaggio, il mondo delle cose quotidiane. La commistione tra fantasia e realtà va ancora oltre. Johanna Spyri, l’autrice, conosceva bene questi luoghi perché trascorreva le vacanze estive nel vicino villaggio di Jenins e le sue passeggiate preferite la conducevano proprio alla borgata di Oberrofels (nei pressi di Maienfeld ed oggi ribattezzata Heididorf). Lì abitava la bambina walser che le suggerì il suo personaggio anche se la storia resta pur sempre una felice invenzione di Johanna Spyri.
L’idea che venne in mente già molti anni or sono a Emil Sulser, ex direttore dell’ente turistico di Maienfeld, era molto semplice: se la distanza tra fiction e realtà e così labile perché non dare concretezza a questa storia per bambini ricreando il mondo di Heidi nella stessa casa dove aveva vissuto la bambina da cui l’autrice trasse ispirazione? Quasi tutti gli elementi erano ancora intatti: la casa, l’alpeggio del nonno, la borgata walser. L’intuizione di Emil Sulser poggiava sul fatto che spontaneamente, senza la benché minima promozione turistica, si svolgeva un silenzioso “pellegrinaggio letterario” nei luoghi di questa storia. Ne tentò la realizzazione attraverso i canali pubblici ma non ebbe successo. Verso la fine del ’97 invece alcune persone credettero nell’idea e diedero vita all’Heididorf A.G. un’azienda interamente privata con tre soci principali che coinvolsero anche gran parte degli abitanti di Maienfeld (circa 200 azionisti in tutto per un capitale di 250.000 franchi svizzeri).
In pochi mesi venne acquistata la casa originale e la baita all’alpeggio che furono restaurate riportandole all’aspetto originario. I lavori vennero affidati ad una ditta di Coira (F&L Planungen) e realizzati da artigiani della valle. Si cercarono i mobili mancanti comprandoli nella valle o addirittura nei musei ed il risultato finale e ancora in divenire ma già oggi i soci possono vantare un risultato apprezzabile: nei primi tre mesi di apertura (giugno/agosto ’98) hanno avuto quindicimila visitatori (venticinquemila entro fine novembre). Il 35% proviene dalla Svizzera, un altro 35% e costituito da europei (soprattutto tedeschi e italiani), il 25% arriva dal Giappone e il resto da USA, Canada. Naturalmente le entrate non provengono soltanto dai biglietti ma nel negozio accanto alla casa si trovano un’infinità di oggetti e una collaborazione con l’ufficio postale consente di spedire lettere e cartoline con un timbro speciale. Si possono inoltre effettuare visite guidate con diverse percorrenze a seconda delle esigenze dei visitatori. Per tutti i tour della regione questa e una meta irrinunciabile.
L’iniziativa ha trovato risonanza nei media svizzeri, tedeschi e giapponesi. L’impressione generale e quella di una piccola Disneyland svizzera, una casa walser vecchia di trecento anni non ostenta certo opulenza, ma la verosimiglianza con l’ambiente descritto dalla Spyri e notevole e l’affetto dimostrato nel “libro dei visitatori” e genuino. Accanto alle espressioni in tedesco, le più numerose, si possono leggere dediche in caratteri arabi ed ideogrammi giapponesi.
Questa iniziativa ha inoltre prodotto un incremento delle presenze turistiche sia a Maienfeld che nei villaggi vicini valutabile intorno al 10-15% rivelandosi un progetto vincente. Del resto, pur facendo le dovute proporzioni, per comprenderne il successo occorre fare un parallelo: la città che ogni anno riceve più visitatori non è una capitale religiosa, come Roma o la Mecca, ma e Orlando in Florida perché li vicino c’e Disneyworld.